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Cotto e mangiato: a volte funziona. Rollins incise questo "Saxophone Colossus" in un solo giorno nel 1956, e oggi viene considerato il capolavoro del musicista, ed uno dei più grandi album jazz di sempre. Non male per otto ore di lavoro! Cinque tracce, 3 accreditate allo stesso Rollin (ma “St. Thomas” è un tradizionale, divenuto poi uno standard), una reinterpretazione da Brecht e Weill (“Moritat”) e “You Don't Know What Love Is” una ballata di Don Raye e Gene de Paul, di cui Rollins dà un'interpretazione insolitamente triste e malinconica.