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La grande rielaborazione dell'opera di George Gershwin registrata in tre sessioni estive nel 1958, la seconda collaborazione di Miles Davis con Gil Evans (e la prima registrata in stereo). Evans era un maestro mixer di ottoni, fiati e ance e qui li usa (4 trombe, 3 corni francesi, 4 tromboni, 2 flauti, 2 sax e una tuba suonata da molti grandi tra cui Cannonball Adderly, Bernie Glow, Gunther Schuller e molti altri) per produrre delicati vortici e sottili esplosioni di colore ancorati da Paul Chambers al basso e Philly Joe Jones o Jimmy Cobb alla batteria. Evans riesce a rendere il più familiare, in qualche modo sconosciuto.