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Dal romanzo (1891) di Selma Lagerlof. Come si conviene a un romanzo con ambizioni di saga (oggi, forse, pressoché illeggibile...), molte storie s'intrecciano nell'edizione lunga originale, divisa e distribuita in 2 parti. Sceneggiato da M. Stiller con Hyltén-Cavallius, il film è fecondamente infedele alla Lagerlof, come e più che nei 2 precedenti film di Stiller a lei ispirati, "Il tesoro di Arne" (1919) e "Gunnar Hedes saga" (1923). Considerato il canto del cigno del cinema svedese muto, questo film dove i personaggi, specialmente quelli femminili, "seguono fino in fondo le loro passioni, accettando in anticipo le maledizioni familiari e sociali e persino il castigo divino..." (Jacques Lourcelles), conta oggi soprattutto per i suoi valori formali. "Le sue cure maggiori, però, vanno all'assetto figurativo, e in particolare ai valori plastici e chiaroscurali, esaltati da un effettismo luministico di cui si ricorderanno Freund e gli altri operatori tedeschi dei tardi anni del muto" (Francesco Savio). Secondo film della Garbo che fece coppia con Hanson anche nel suo terzo film hollywoodiano ("La carne e il diavolo", 1927).
(Il Morandini)
Per la seconda "saga" [dopo la Gunnar Hedes saga (1923)] Stiller attinse nuovamente alla Lagerlöf, con la quale si prese libertà anche maggiori. La critica, svedese o no, trascurò il film per analizzare pedantescamente le infedeltà perpetrate dagli sceneggiatori, Hyltén-Cavallius e Stiller stesso. L’opera cinematografica, naturalmente, aveva i propri difetti: che non erano, grazie al cielo, i difetti della scrittrice, tormentata dal mitico fantasma della letteratura "nazionale", incarnato in quella prosa ininterrotta, turgida ed oratoria che bene conosciamo. Stiller, lui ragiona per situazioni; crede nel valore autonomo della sequenza; perché antifotogenica, irride alla psicologia; corregge il romanticismo con il demonismo, concepisce i personaggi come simulacri, i sentimenti come pretesti; si scalda al fuoco della propria intelligenza coll’acido compiacimento del dandy; è ambiguo negli amori e fanatico negli entusiasmi. Entusiasmi che, nel caso in esame, si dividono equamente fra Lars Hanson (Gösta Berling) e Greta Garbo (Elisabeth Dohna).
Non si può apprezzare questo film se non si prende coscienza dell’intersessualità di Stiller, capace di "leggere" le situazioni con l’occhio panoramico di Ermafrodito. Il lieto fine, tanto discusso, che vede le nozze di Gösta ed Elisabeth benedette dalla Comandante (personaggio intensamente autobiografico), affranca Stiller dall’ossessione del proprio dualismo, risolve l’intima lacerazione del suo spirito in una prosaica catarsi.
Il "cavaliere" di Ekebù è, come il Don Giovanni di Mozart, portavoce ultimo ed emblematico di una concezione estetica della vita messa in crisi dall’ordine etico.
(Francesco Savio, Visione privata, Roma, Bulzoni)
Che Garbo sia già un'attrice, in Gösta Berling Saga, non è sicuro. Più ancora: che i ruoli europei interpretati da questa ragazza svedese, per Stiller prima e per Pabst poi, in due film che nessuna storia del cinema dimentica, che questi ruoli abbiano qualcosa a che fare con ciò che poi nella storia delle immagini è stata Garbo, pure non è affatto sicuro. In Gösta Berling è fantastica quando è immobile, nei vestiti bianco impero, tra gli arredi gustaviani, oppure stagliata contro qualche orizzonte di neve e di fuoco (centro drammatico e figurativo del film è una lunghissima scena d'incendio, e Garbo corre su una slitta verso le fiamme per ritrovare il suo amore ancora segreto, il funebre dongiovanni Gösta Berling); e nei momenti migliori Stiller osserva quel viso ancora infantile come un paesaggio nevoso, come altro materiale lirico che d'improvviso si offre al suo obiettivo. Gösta Berling Saga, che adatta e prosciuga il grande romanzo di Selma Lagerlöff, è un film complesso, sovraccarico, chiamato a sostenere un peso narrativo grave, teso nella ricerca di un equilibrio che permetta di dipanare le storie di molti personaggi, i fantasmi del passato, la colpa e la redenzione, le questioni morali, l'innocenza sacrificata e poi l'innocenza trionfante, “lo scatenarsi delle passioni che si mescola con frenesia al crepitio delle fiamme”, come dice Jean Béranger che non esita a considerarlo un capolavoro. Garbo attraversa tutto quanto lasciandosi appena intravvedere, talora tendendo avanti le braccia, un poco come se avesse osservato qualche diva italiana in disarmo (di origine italiana è peraltro la sua Elisabeth Dohna), scivolando senza batter ciglio fuori da un matrimonio improbabile, e conquistandosi il lieto fine senza aver troppo sofferto”.
MARCHIO D Cult
RENTAL/ SELL Sell
NUMERO DISCHI 1
TITOLO ORIGINALE Gosta Berlings Saga
REGISTA Mauritz Stiller
PAESE PRODUZIONE Svezia
ANNO PRODUZIONE 1924
COLORE/BIANCO E NERO Bianco e nero
DURATA 163 minuti
GENERE Drammatico
SINOSSI Edizione restaurata e rimasterizzata integrale – per la prima volta in dvd.
Ambientato intorno al 1820 nel Varmland (nel Sud-ovest della Svezia), il film racconta la vicenda di Gosta B. (L. Hanson), pastore scacciato dalla sua parrocchia per alcolismo, che s'aggrega alla confraternita dei "cavalieri di Ekebù", una dozzina di avventurieri chiassosi e festaioli, una specie di guardia del corpo della ricchissima Comandante Margareta (G. Lundequist) che li ospita a sue spese nel castello di Ekebù. Gosta diventa il precettore della giovane Elisabeth (G. Garbo), sposata al conte Dohna, e di lui segretamente innamorata. Ripudiata dal marito, Margareta dà fuoco al castello che sarà ricostruito dai cavalieri e da Gosta al quale, scarcerata e vedova, la Comandante affiderà la direzione delle sue ferriere e rivelerà l'amore di Elisabeth, ormai libera.
CREDITS
Produzione FILMINDUSTRI SVENSK
Regia MAURITZ STILLER
Cast
GRETA GARBO
LARS HANSON
GERDA LUNDEQVIST
ELLEN CEDESTROM
ANTON DE VERDIER
Sceneggiatura MAURITZ STILLER
RAGNAR HYLTER-CAVALLIUS
Fotografia JULIUS JAENZON
Musiche ALAIN BAENTS
Montaggio MAURITZ STILLER
FORMATO VIDEO 4/3 1.33:1
STRATO Doppio
AUDIO Film muto
SOTTOTITOLI Svedese/Italiano per non udenti
EXTRA Biografia, filmografia e curiosità su Mauritz Stiller - Sinossi, note e curiosità sul film - Il cinema svedese – Le origini della Garbo - Biografia, filmografia e curiosità su Greta Garbo
VISTO CENSURA Film per tutti